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mercoledì 27 ottobre 2010

Politica della Moldavia




Dopo le elezioni parlamentari  e dopo le proteste civili, il clima in Moldavia divenne molto polarizzato. Il Parlamento della Moldavia non riuscì ad eleggere un nuovo Presidente, e per questa ragione il Parlamento fu sciolto e si tennero le elezioni anticipate. Queste ultime furono vinte dal Partito dei Comunisti della Repubblica di Moldavia  con il 44,7% dei voti, il che deve ottenere al PCRM 48 seggi, mentre i restanti 53 (sui 101 dell'Assemblea) andarono ai quattro partiti di opposizione. Per eleggere il Presidente del Parlamento ed il Primo Ministro sono necessari 52 voti, mentre ne servono 61 (i tre quinti) per eleggere il Presidente della Moldavia. L'Alleanza fu costituita dai seguenti partiti: Partito Liberale Democratico di Moldavia (18 seggi), Partito Liberale (15 seggi), Partito Democratico della Moldavia (13 seggi) e il Partito Alleanza "Moldavia Nostra" (7 seggi). L'8 agosto 2009, i quattro partiti moldavi giunsero ad un accordo per creare una coalizione di governo per spingere il PCRM all'opposizione; il PCRM era al governo dal 2001. I leader dei quattro partiti — Vlad Filat, Mihai Ghimpu, Marian Lupu e Serafim Urechean — hanno firmato la dichiarazione di alleanza in 22 punti in una conferenza stampa sabato 8 agosto 2009. Il Partito Liberale DEmocratico di Moldavia , il Partito Liberale, Partito Democratico della Moldavia e il Partito Alleanza "Moldavia Nostra" si sono posti gli obiettivi di superare la crisi sociale ed economica, e di assicurare la crescita economica della nazione, reintegrando i territori, promuovendo l'integrazione europea, oltre che una politica estera bilanciata, consistente e responsabile. Il 5 settembre 2010 è fallito il referendum istituzionale che, negli auspici dei suoi promotori e del governo filo-occidentale in carica, doveva sancire il passaggio ad un sistema di elezione diretta del Capo dello Stato in luogo di quello indiretto attuale. Molto probabilmente i moldavi torneranno alle urne per la terza volta in due anni, sperando di eleggere una maggioranza che sia in grado di eleggere il Presidente della Repubblica e di compiere quelle riforme di cui la Moldavia ha bisogno.

Nell'aprile del 1994 il parlamento della Moldavia ha approvato l'ingresso nella Comunità degli Stati Indipendenti.
Nel 1995 la Moldavia entra a far parte, prima fra le ex-repubbliche dell'Unione Sovietica, del Consiglio d'Europa. Oltre a far parte del programma Partnership for Peace della NATO, la Moldavia fa parte delle Nazioni Unite, dell'OSCE, del NACC, del Fondo Monetario Internazionale, della Banca Mondiale  e della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. È inoltre membro dell'Organizzazione Mondiale del Commercio.
La Moldavia è uno degli stati membri fondatori del GUAM, un accordo di cooperazione con Georgia, Ucraina e Azerbaijan. L'accordo inizialmente verteva principalmente sulla reciproca difesa, ma la Moldavia ha dichiarato sin dall'inizio il suo disinteresse per la parte concernente gli aspetti difensivi, puntando alla cooperazione nello scambio di informazioni, nel controllo delle frontiere, nel commercio, nei trasporti e nella politica energetica. Nel 2006 gli Stati membri hanno deciso di rinominare l'accordo in Organizzazione per la Democrazia e lo Sviluppo Economico - GUAM.
Problemi insoluti delle relazioni internazionali del paese sono:
  • mancanza di un trattato sulla delimitazione delle frontiere con la Romania;
  • questione della definizione di uno status finale per la regione de facto indipendente della Transnistria. 
     (attuale presidente della Moldavia)

    Elezioni ultimo anno

    Il 5 aprile 2009, due milioni e mezzo di cittadini moldavi sono andati a votare per eleggere i 101 rappresentanti del Parlamento nazionale. Una delegazione del Parlamento europeo si è recata in Moldavia per controllare il corretto svolgimento delle elezioni. La delegazione ha parlato di "una giornata ben organizzata, tranquilla e pacifica, in un'atmosfera di pluralismo, nonostante una serie di dubbi sulle procedure". Dato che l'assemblea parlamentare eletta ad aprile non è riuscita ad eleggere il successore di Vladimir Voronin alla carica di Presidente della Moldavia, secondo la Costituzione si sono dovute tenere nuove elezioni parlamentari il 29 luglio 2009, che hanno portato alla costituzione dell'attuale Parlamento. Neanche il parlamento eletto nel luglio 2009 è riuscito ad eleggere un Presidente, pertanto, secondo la Costituzione, sono state fissate nuove elezioni parlamentari il 28 novembre 2010.

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