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sabato 30 ottobre 2010

Economia

Chiusa fra Ucraina e Romania è la seconda più piccola fra le ex-repubbliche sovietiche e la più densamente popolata. L'industria occupa il 20% della forza lavoro, mentre l'agricoltura oltre un terzo, vista la fertilità dei terreni. Il PIL e l'Indice di sviluppo umano sono i più bassi d'Europa, ma entrambi questi dati hanno fatto registrare negli ultimi tempi un apprezzabile aumento.
Il clima favorevolmente influenzato dalla prossimità del Mar Nero ne fa un'area ideale per l'agricoltura e l'industria alimentare che infatti contribuiscono per circa il 40% del PIL. Sul fertile suolo del paese sono coltivati grano, mais, avena, tabacco, barbabietole da zuccero, soia e orzo; più marginali le produzioni di girasoli, nocciole, mele e frutta in genere. Buona diffusione hanno sia l'allevamento finalizzato alla produzione di carne sia la produzione di derivati del latte, diffusa l'apicoltura.
Notevole la produzione vinicola concentrata nella parte centrale e meridionale del paese; oltre a ottimi vini la Moldavia produce anche liquori e spumante.
Nel settore secondario (22% di addetti) le poche industrie esistenti (tessili, siderurgiche e chimiche) sono concentrate nella capitale e nelle città di Tiraspol, Belcy e Tighina (Bendery). Come le altre repubbliche ex sovietiche anche la Moldavia sta attraversando un periodo di evoluzione verso diverse strutture sociali e di mercato. La rilevanza del settore privato è gradualmente salita fino al 60% del PIL.
Il settore terziario (60% di addetti) è in fase di sviluppo, ma rimane debole; infatti la Moldavia è tra i più poveri paesi d'Europa. Una conseguenza di esso è che la vita media di un abitante moldavo è in diminuzione. Modesto è il sistema di comunicazione sia stradale (12.000 km) che ferroviaria (1000 km); le vie navigabili interne assommano a soli 42 km.

(Leu moldavo, banconote)


(Vigne nella parte centrale del paese)

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